Addio banda larga

Categorie: Italia, Società
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Commenti: 3 Commenti
Pubblicato il: 17 Settembre 2010

Di solito non mi occupo delle nefandezze governative, ma stavolta, visto che cosa riguarda internet, ve lo faccio sapere.

Secondo Punto Informatico, che cita Il Sole 24 Ore,

Il Ministero dello Sviluppo economico, ormai vacante da mesi e guidato ad interim dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e, di fatto, dal Viceministro della comunicazioni Paolo Romani, ha reso noto che gli attesi 800 milioni di euro, che sarebbero dovuti servire per dare il via alla riforma infrastrutturale per estendere la diffusione della banda larga in Italia, si sono ridotti a 100.


La nuova cifra accompagna la considerazione che la banda larga non rappresenti più una priorità per il governo, e lascia tutti gli osservatori insoddisfatti: sono ritenuti del tutto insufficienti per risolvere il problema del digital divide. Potrebbe addirittura acuirlo potendo agire solo su alcune zone, nello specifico alcuni distretti industriali individuati da Confindustria e dal Ministero e da attribuire su base regionale.

Ok. Di fatto significa anche acuire il divario informatico fra l’Italia e gli altri paesi d’Europa, con ricadute su altri settori. Per esempio, in Francia, da quando esiste l’obbligo della fatturazione elettronica (che arriva anche immediatamente nelle mani del fisco), l’evasione, già ben più bassa della nostra, si è ulteriormente ridotta e dove uno studio stima in 40 miliardi di euro il risparmio per le aziende, di cui uno solo attribuito alle 50 maggiori.

Ma, nell’articolo di Punto Informatico, la cosa che mi fa maggiormente incazzare è questa:

A rendere più grave la situazione, il fatto che sembrerebbe non esserci l’asta sulle frequenze lasciate libere a seguito del passaggio al digitale terrestre, che sono state invece in parte destinate dal Ministero dello Sviluppo Economico proprio al gruppo Mediaset per sperimentare nuove soluzioni in HD per la TV tradizionale.
Il tutto confermerebbe le accuse che ad agosto il Presidente dell’Agcom ha lanciato: un grave rischio per l’Italia, che sembra non voler salire sul treno della connessione.

Ma guarda un po’. Chi decide dove vanno a finire le frequenze? Il Ministero dello Sviluppo Economico. E chi ha in mano il suddetto ministero? Berlusconi, nonostante le lamentele di tutti e ad onta di premesse regolarmente non mantenute.

E cosa decide il suddetto ministero? Che intanto parte delle frequenze lasciate libere a seguito del passaggio al digitale terrestre vadano a finire a Mediaset. E di chi è Mediaset? Di Berlusconi. Ma che caso…

Ma, dannazione, forse con il Berlusca

  • guadagniamo di più? No.
  • abbiamo meno tasse? No.
  • abbiamo più lavoro? No.
  • abbiamo più libertà? No.
  • l’Italia vince i mondiali? No.

‘Cazzo aspetta la gente a svegliarsi?

3 Commenti
  1. Marco Tonini ha detto:

    Premesso che sono uno che non l’ha votato, mi chiedo come avrebbe agito l’attuale opposizione se fosse stata al governo. Ci sono pochi euro comunque, si tratta quindi di decidere quanti e a quali ministeri destinarli; diventa indubbiamente una scelta tra priorità diverse a seconda del colore politico. Secondo me l’istruzione e la ricerca, le infrastrutture, … ma non mi fido più della politica in genere e di chi ne fa parte attivamente. Penso sia tutta gente sporca interiormente, a parte forse qualcuno.
    E mi fermo in quanto blog che non tratta espressamente di politica.

  2. Simone ha detto:

    …sono totalmente d’accordo con te, ma dirlo non serve a nulla.
    Rispondendo all’ultima domanda, penso che la gente mediamente abbia la pancia ancora troppo piena per rendersi conto di avere una pertica infilata nelle parti meno nobili… chiedo scusa a tutti per l’espressione poco colorita

  3. Mauro Graziani ha detto:

    In effetti ho messo questa notizia solo perché aveva a che fare con internet. Se questo blog trattasse di politica avrei molte cose in più da postare.
    Sì, si tratta di priorità. Ciò nonostante per questo governo non è un problema di priorità. Se dicessero “non finanziamo la banda larga perché invece preferiamo finanziare, che so, la scuola o la sanità o l’industria o abbassare le tasse” o quello che volete farei quello che un cittadino di un paese normale: ne prenderei atto e me ne ricorderei alle prossime elezioni.
    Quello che mi dà più fastidio non è il fatto che questi facciano una politica di destra. È che non ne fanno nessuna, se non quella di pensare ai problemi e agli affari del capo.

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