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Liu Lianren

Categorie: Storia
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Pubblicato il: 22 Gennaio 2007

Il 3 settembre 2006, nella città di Gaomi (provincia cinese dello Shandong) è stato completato e aperto al pubblico il museo in commemorazione di Liu Lianren, che così è diventato l’unico lavoratore cinese ad avere un museo in Cina e un monumento in Giappone in sua commemorazione.

La storia di Lianren ha avuto un esito analogo a quella di Onoda. Durante la guerra, nel 1944, Lianren fu rapito dalla sua casa nello Shandong, in Cina e deportato in un campo di lavoro: una miniera della Meiji Mining in Hokkaido, l’isola più a nord dell’arcipelago giapponese.
Nell’aprile 1945, 4 mesi prima della fine della guerra, Liu riuscì a fuggire e si nascose sulle montagne dell’isola. L’Hokkaido è freddo. D’inverno nevica sempre, ma Liu, ignorando che la guerra era finita, rimase nascosto per 13 anni, fino al 1958, quando fu avvistato e recuperato.
La cosa tragica è che le autorità giapponesi non credettero alla sua storia e lo trattarono come un immigrato clandestino, arrestandolo. Ci vollero vari mesi per riconoscere la verità della sua storia e identificarlo, anche perché, secondo il governo giapponese, tutti i documenti relativi alle deportazioni erano andati distrutti.
Liu Lianren potè così ritornare a casa e incontrate il figlio nato pochi mesi dopo la sua deportazione e ormai 14enne, ma morì a 87 anni, nel 2000, senza vedere una lira di risarcimento. La causa contro il governo giapponese si concluse solo nel 2001 con un assegno di circa $180.000.

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