iPod bloccati

Categorie: Copyright, Tecnologia
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Commenti: 3 Commenti
Pubblicato il: 16 Settembre 2007

Secondo questo sito, nuovi iPod hanno un codice (un checksum) crittografico che impedisce agli utenti di usarli con applicazioni di terze parti. La notizia è ripresa e confermata anche da Boing Boing.
Traducendo, questo significa che iTunes resta l’unico software capace di gestire un iPod. In soldoni, vuol dire che coloro che preferivano usare Winamp o qualche altro player per gestire l’iPod, con i nuovi modelli non potranno più farlo.
Con la nuova serie, il nuovo Nano, il Classic e l’iTouch, soltanto iTunes è in grado di accedere alla lista dei brani e alle playlist, mentre gli altri player vedono zero file.
Questo però significa anche che gli iPod non potranno più essere utilizzati con sistemi operativi su cui non esiste iTunes, primo fra tutti Linux.
Ma notate che tutto ciò non ha niente a che fare con la pirateria. Serve piuttosto a limitare le scelte di chi acquista un iPod.
La cosa potrebbe sembrare assurda: considerato che questo taglia fuori gli utenti Linux, Apple spende del denaro in ingegnerizzazione per eliminare alcune funzionalità dell’apparecchio e limitare il numero dei potenziali clienti.
Perché lo fa? Una prima spiegazione è evitare che i suoi competitors possano costruire dei software che possano caricare in iPod dei brani che non provengono da iTunes. Ora che parecchie major del disco iniziano a vendere brano senza protezione (DRM), si impedisce agli utenti di acquistare i brani ovunque e caricarli nell’iPod e in pratica questo significa legarli a iTunes.
Inoltre Apple introduce queste restrizioni con il Digital Millennium Copyright Act dalla sua parte, per cui eludere questa protezione è un atto illegale.
È un po’ come vendere un’auto che funziona solo con una determinata marca di benzina, quando sul mercato ne esistono di più economiche e soprattutto senza restrizioni.
Questo gioco è stato fatto altre volte: una azienda lancia un prodotto che ha successo e conquista una solida posizione sul mercato. Poi, quando le altre aziende reagiscono con prodotti più innovativi o a prezzi inferiori, introduce limitazioni per legare a sé almeno gli utenti che ha.
In questo gioco, quelli che pagano il prezzo maggiore sono, come accade spesso, gli utenti. Costoro, poi, reagiscono a quella che considerano una ingiustizia e qualcuno fabbrica un crack e questo è illegale.

3 Commenti
  1. Giacomo ha detto:

    Queste restrizioni esistevano già da tempi immemori.
    Come avevano già fatto un tempo per sbloccare l’accesso dell’iPod, così faranno adesso!!! Basti vedere cosa hanno fatto recentemente con l’iPhone!

  2. Mauro ha detto:

    Non è proprio così.
    Nei vecchi iPod all’inizio si doveva usare iTunes solo perché altri programmi non esistevano. Poi sono stati fatti (tipo il plugin per winamp), ma non è stato difficile perché non c’era alcuna restrizione all’accesso al database creato da iTunes e scrivere un software capace di accedere non era illegale.
    Adesso invece c’è, quindi, se uno sblocco si farà, sarà uno sblocco illegale con la conseguenza che il software non potrà essere liberamente pubblicizzato e/o venduto.

  3. Giacomo ha detto:

    Capisco… cmq si poi poco dopo aver postato ho letto una news su questa faccenda ed hai ragione!!!
    Ora non ci si può nemmeno più installare Linux

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