Ornitologia e musica

Categorie: Audio, Strumentale
Commenti: 5 Commenti
Pubblicato il: 12 Gennaio 2008
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Updated 20150604

Tanto per restare in campo ornitologico e ascoltare un po’ di di Messiaen, godetevi questa Grive-Musicienne tratta dai Petites esquisses d’oiseaux del 1985 per pianoforte solo (grive musicienne = Turdus philomelos, è il Tordo bottaccio; vive in tutta Europa, Asia, Africa del nord ai margini di boschi e foreste ed è chiamato philomelos non a caso; ecco il canto originale di cui potete vedere anche il sonogramma, entrambi tratti da xeno-canto).

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È incredibile come i canti degli uccelli si possano sentire chiaramente in questo pezzo, come se fossero riprodotti pari pari e nello stesso tempo il brano sia costruito e sviluppato con grande coerenza.
Sentite come i brevissimi frammenti del canto del tordo vengano trattati come dei moduli tematici e sviluppati sia dal punto i vista melodico che ritmico.

Nathan Carterette, pianoforte.

5 Commenti
  1. riccardo ha detto:

    é vero é incredibile…
    la questione estetica , antica ormai varie centinaia di anni, é se la natura deve essere un modello dell’arte ed in che maniera. In pittura se n’é discusso moltissimo, in musica forse meno… esplicitamente.???
    mi piacerebbe se ne parlasse di piú,
    le opere umane spesso hanno caratteristiche simili pur provenendo da operazioni intellettuali diverse… sono “naturali” anche se non frutto di un’osservazione di un fenomeno naturale, come in questo caso il canto degli uccelli…
    Certo nell’atteggiamento tipo Messiaen c’é un grande desiderio di fusione con la natura, come in Debussy…
    Poi vennero tempi diversi…?? … ela musica concreta?

  2. Paolo Ingraito ha detto:

    Come lo odio questo riquadretto… Avevo scritto un commento lunghissimo e mi ha cancellato tutto solo perchè non avevo inserito l’ e-mail.

    Copia e incolla, Paolo, la prossima volta…

    Vabbè, cedo… è l’ una ed ho sonno 🙂

  3. riccardo ha detto:

    continuo con le domande, ci ho pensato un po’ su, ancora…

    Un’amico di qui mi suggerisce:
    … forse é un continuo ping-pong tra uomo e natura, paradossale in quanto l’uomo é “natura”… discorso nel discorso, l’uomo é parte sempre in gioco, dentro e fuori. Un fuori tutto antropocentrico, perché nessuno in natura sembra accorgersene:
    solo noi diciamo di essere gli osservatori della Natura. Nessun animale o pianta sembra accorgersi di questa nostra posizione che crediamo tutta speciale, già che nessun organismo separa quello che vede da quello che è. L’imitazione dell’altro in natura ha solo esigenze di sopravvivenza (mimetismo).
    …Debussy, Messiaen, Monet, qui nessuno si mimetizza (!?!?!!!!) al contrario.
    Che rapporto c’é tra questa dimensione, e quella del Sound-Landscape, attivitá tanto “di moda ” in questi anni? Mappe sonore di cittá e deserti, foreste e trami fluviali si moltiplicano in numerosi siti internet. EMF (Electronic Music Foundation, NY) ha tutto un progetto sul suono ecologico…
    attendo commenti,

    Riccardo

  4. Mauro ha detto:

    @Paolo
    sorry, il software non è mio ma è vero che wordpress è un po’ punitivo. d’altra parte voi non sapete che si sono almeno 200 commenti di spam al giorno che si schiantano contro queste cose.
    sono tutti tentativi di robots e non è bene dare loro una seconda possibilità

    @Riccardo
    i Sound-Landscape mi piacciono in quanto mappe, non come musica. ci vuole ben altro che stare lì a rilevare ogni quanto passa un insetto per fare musica.
    se poi queste rilevazioni vengono usate per costruire un brano, questo è un altro discorso. Truax ha ottenuto risultati egregi con alcuni landscape (ma anche lui non sempre)

    Sai, uno dei problemi di molta musica elettronica, secondo me, è che troppo spesso è fondata su un “espediente”. Una sola buona idea non fa un pezzo, o lo fa raramente, o al massimo, fa un pezzo di Eno o Sakamoto o anche di molti di quelli che pubblico qui.
    Ma se tu analizzi un brano di Messiaen o anche del tanto criticato Stockhausen scopri che ci sono stratificazioni di idee, una sull’altra, a gestire le altezze, il ritmo, il timbro e a volte più di una per la stessa cosa…

  5. riccardo ha detto:

    sí, é vero , e sembra pochi se ne rendano conto, in questa foresta di produzione di suoni nella quale ci troviamo nel 2008… é pieno di pezzi con quel problema “espediente”…
    Sui Sound-Landscapes anche sono d’accordo: poche volte si ascolta qualcosa di interessante… un tordo qui, un fiumicello la… forse aiuta alcune persone a meditare sul mondo ascoltandolo in cuffia???
    io cerco sempre di usare i suoni per un valore metaforico, narrativo… sono un fan della pittura di Magritte, lí la realtá serve come discorso… (questa non é una pipa).

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