Edgar Froese (1944-2015)

Edgar Froese è morto a Vienna il 20 Gennaio, ma l’annuncio è stato dato solo il 23.

Unico membro stabile dei Tangerine Dream e a tratti anche unico membro tout court, nel senso che numerose pubblicazioni uscite a nome Tangerine Dream sono in realtà lavori solisti di Froese stesso, è stato l’ispiratore delle sonorità più sperimentali del gruppo, quelle dei primi album legati alla cosiddetta Kosmische Musik degli anni ’70, ispirata da un lato alla psichedelia e dall’altro alla musica minimale e alle composizioni strumentali del Ligeti degli anni ’60 da cui i primi Tangerine Dream pescavano a piene mani.

Tangerine Dream Tangerine Dream 1974 Bordeaux

2001: A Space Odyssey

2001 Odissea nello Spazio, di Stanley Kubrick e Arthur Clarke, ritornerà nei cinema in edizione restaurata. L’uscita in Gran Bretagna è prevista per il 28 Novembre.

È una bella notizia soprattutto per quelli che non hanno potuto vederlo al cinema (il film è del 1968), ma anche per gli amanti del genere. Io, per esempio, credo proprio che andrò a vederlo quando uscirà in Italia (almeno, spero che esca anche qui).

Non ricordo se l’edizione originale qui da noi uscì proprio del 1968 o l’anno dopo. Ricordo solo che ero al liceo, ma ricordo molto bene l’effetto che mi fece. Avevo 14 o 15 anni e alla fine del film rimasi nel cinema per vederlo una seconda volta spostandomi in prima fila, nelle poltrone più vicine allo schermo (e da allora ho sempre avuto la mania di vedere certi film da sotto lo schermo).

Per pubblicizzare l’evento, il British Film Institute (BFI) ha messo in circolazione un nuovo trailer che potete vedere qui sotto e un sito.

Il trailer è notevole. Alcune di queste scene sono entrate a buon diritto nella storia del cinema. Non mi viene in mente un altro film di fantascienza così profondo, bello da vedere e da sentire (grande colonna sonora, da Strauss a Ligeti (anche se quest’ultimo è un po’ manipolato)). E pensate che all’epoca non avevano la computer graphic attuale.

Oltretutto credo sia uno dei pochi film del genere a rispettare la realtà fisica. Non si devono sentire le esplosioni nello spazio o nel vuoto, maledizione!

Lontano

Secondo me uno dei brani più belli e rappresentativi del Ligeti delle grandi fasce orchestrali: Lontano del 1967.

Il tecnicismo e l’interpretazione (ancora l’Escalier du Diable)

Un numero sempre maggiore di pianisti si cimenta con lo studio num. 13 dal secondo libro degli studi per pianoforte di Gyorgy Ligeti.

Come scrivevo un po’ di tempo fa, l’Escalier du Diable sta veramente diventando il brano virtuosistico per antonomasia del XXI° secolo anche grazie al fatto che, oltre ad essere difficile, è bello.

La cosa più interessante, secondo me, è vedere come, nonostante il tecnicismo estremo, resti ancora molto spazio per l’interpretazione. Si potrebbe pensare che, considerando anche il fatto che questo pezzo è musica contemporanea, che spesso richiede una visione rigorosa della partitura, e per di più è molto difficile, le qualità virtuosistiche necessarie per eseguirlo riducano drasticamente lo spazio interpretativo. Invece non è vero e al di là del dibattito sull’esecuzione migliore, che su You Tube è addirittura feroce, è bello sentire come, fermo restando il fatto che tutti gli esecutori sono tecnicamente ben preparati, altrimenti non potrebbero eseguirlo, le diverse sensibilità diano vita a delle esecuzioni molto diverse, alcune che personalmente apprezzo, altre perfino fastidiose in qualche momento, ma tutte rispettabili.

L’esecuzione di Anderson. considerata da molti la migliore

Quella di Aimard

Quella di Libetta, il cui video era scomparso e adesso riappare

Quella di Chuan Qin

Quella di Denis Kozhukhin, purtroppo, è scomparsa da youtube. Aveva ricevuto molti commenti positivi. Ma molte altre esecuzioni sono apparse…

Ligeti – Bernstein

Da un vinile del 1965 ormai fuori catalogo, Leonard Bernstein Conducts Music of Our Time, Bernstein dirige la New York Philharmonic in Atmosphères di Gyorgy Ligeti, un brano di cui abbiamo già parlato qualche tempo fa, ma che è sempre emozionante riascoltare.

La direzione di Bernstein è sorprendentemente chiara, ma quello che mi ha sconvolto è che è altrettanto sorprendentemente breve. Solo 6’30” contro i circa 8’30” di altre esecuzioni. Due minuti di differenza sono tanti, così ho tirato fuori la partitura. Il calcolo della durata totale non è immediato perché il tempo cambia spesso da 40 a 60 alla semiminima, ma un po’ di conti mi danno come risultato 8’34”.

Così ho confrontato i file audio dell’esecuzione di Bernstein e  di quella di Nott usando Audacity e il risultato è questo. Sopra Nott e sotto Bernstein (click per allargare):

confronto

Come vedete l’esecuzione di Bernstein è temporalmente compressa, oltre ad essere dinamicamente più alta. Sembra che vada all’incirca il 25% più veloce. Qui sotto le due esecuzioni

Gyorgy Ligeti – Atmosphères

Ligeti – Études pour piano

Idil Biret esegue gli studi di Ligeti, Libro I° (1985), fre  cui il nr. 6, questo bellissimo “Automne à Varsovie” che, al di la della difficoltà, è quasi nostalgico.
Potete comunque ascoltare quello che volete cliccando il menu in alto a destra.

In memoriam György Ligeti

Come è giusto i tributi sono molti. YouTube rilancia il video originariamente trasmesso da arté (la TV culturale che si vede ovunque in Europa tranne che in Italia) con l’esecuzione del Poema Sinfonico per 100 Metronomi.

There are many “in memoriam” tributes on the web. On YouTube you can see the arté video of the Poème Symphonique pour 100 Metronomes.