Cultura Libera

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Commenti: 4 Commenti
Pubblicato il: 7 Settembre 2006

Cultura Libera

I contenuti di questo blog, come la musica e gli scritti che si trovano sul mio sito, sono distribuiti secondo la licenza Creative Commons che trovate in fondo alla barra laterale.
L’inventore di questo tipo di licenze è Lawrence Lessig, professore alla Stanford Law School e fondatore dello Stanford Center for Internet and Society.
Dal sito Copyleft-Italia è possibile scaricare liberamente uno dei testi fondamentali di Lessig, “Free Culture”, ovviamente distribuito con licenza Creative Commens, opportunamente tradotto in italiano come “Cultura Libera” (per chi non si accontentasse del file pdf e volesse il volume, Apogeo lo vende a € 15).
In un momento in cui gli spazi di condivisione della cultura si assottigliano sempre di più a favore di lobbies che gestiscono un diritto in modo sempre più arrogante, distruggendo qualsiasi tipo di “fair use”, la diffusione di queste idee e la consapevolezza del problema sono sempre più importanti.
Per fare un esempio recente, l’edizione di Bari di Repubblica riporta la seguente eroica azione di un funzionario SIAE:

La Siae ha fatto una multa di 205 euro a 14 bambini di Chernobyl per violazione del diritto d´autore. I piccoli, di età compresa tra i 7 e 12 anni, avevano preparato un piccolo spettacolo per dire grazie alle famiglie da cui erano stati ospitati. Con una canzone in bielorusso. Le piccole casse di un computer portatile diffondevano una canzone popolare. E loro, sulla base musicale, avevano iniziato a cantare le prime strofe per salutare le persone che si erano prese cura di loro per quasi un mese.
[tutti particolari qui]

Il problema è che la SIAE non è cattiva, è solo stupida. Sono le leggi che devono cambiare.
Quindi, intanto scaricate Cultura Libera da qui. È legale e non costa niente. Non è pesante. Lessig racconta un bel po’ di storielle istruttive ma anche divertenti: di come l’invenzione dell’aereo cambiò l’estensione della proprietà dei terreni, a come la RCA, per puro amore del profitto, soffocò l’invenzione della radio FM (brevettata, pensate un po’, nel 1933; a quando risalgono i vostri primi ricordi di radio FM?).

4 Commenti
  1. Lemi ha detto:

    Provvederò a scaricarlo e a leggerlo!
    Per quanto mi riguarda, dopo numerose ore passate nei vari uffici SIAE di Verona e provincia ho concluso che la SIAE è quasi come la SPECTRE che combatteva James Bond.
    Un ente che pone ostacoli di qualsiasi sorta alla diffusione di musica, libri, opere, in una parola alla diffusione dell’arte per quanto mi riguarda è il Male.
    Odio i borderò, odio i bollettini.
    Ho scoperto però che la SIAE ha un tallone d’achille.
    Si chiama, per l’appunto NON REGISTRAZIONE.
    Se io suono musica mia NON protetta da diritti d’autore la siae rimane interdetta e non sa che fare.
    Va in tilt.
    Come un eunuco davanti ad una donzella.
    Niente borderò, niente bollettini…e pazienza se niente diritti…

  2. Fede ha detto:

    Ricordo ancora il mio sconcerto (ahimè quanta ingenuità) nello scoprire che se la musica veniva riprodotta e la gente restava seduta il costo era minore che se la gente avesse danzato…come a dire che un dj scarso potrebbe risultare più economico…ed io a spiegare a questo funzionario che non potevo assumermi responsabilità se durante la cena che ci proponevamo di fare, la gente avesse sentito un’irresistiblie necessità di danzare sui tavoli…sguardi perplessi…

  3. Cap ha detto:

    E, con le nuove disposizioni sui concertini, la Siae emula un Robin Hood al contrario, che ruba ai poveri per donare ai ricchi. I diritti della nostra musica sui bordero’? Se li prende qualche gia rimpilzato autore e noi niente!

  4. menocaste ha detto:

    Approfitto del post per aderire all’invito pervenutomi:

    Rubare ai poveri per donare ai ricchi
    Amara sorpresa per i piccoli autori e musicisti che si fanno un mazzo per restare a galla. Pur costretti a riempire bordero’ a quanto pare inutilmente, nei piccoli locali e nelle esecuzioni definite “concertini” ,dal primo semestre 2007 si sono visti depredare dei loro leciti proventi a vantaggio di coloro che gia’ incassano fior di quattrini. E’ una mossa della SIAE che mentre sbandiera quanto sia dannosa la pirateria per i poveri milionari e lobby, corre in loro aiuto letteralmente piratando i leciti proventi di chi e’ troppo piccolo per avere una voce di rappresentanza. Un metodo che definirei vergognoso, di un sistema monopolistico avallato da quel mondo politico che rappresenta un ministero senza effettivamente conoscerne le problematiche. Non vado nello specifico, l’ordinanza scandalosa e’ reperibile tranquillamente in rete. Invito tutti a copiare e postare questo messaggio in ogni luogo possibile per mettere al corrente ogni piccolo autore, molti dei quali ancora ignari di tale ingiustizia, e per fare in modo che ogni motore di ricerca porti alle orecchie di chi, magari ha la facolta’ di ripristinare una giustizia. Intanto NON ISCRIVETEVI ALLA SIAE finche’ non sara’ riconosciuto A TUTTI il diritto di esistere.

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