Ipse Dixit

Categorie: Audio, Musica
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Commenti: 3 Commenti
Pubblicato il: 22 Settembre 2008

So che ridere (o piangere) sulle perle dei giornalisti è come sparare sulla Croce Rossa, ma ogni tanto non resisto.

Leggo su l’Unità online di oggi

Sono nati molti «negozi» on line che vendono registrazioni in formati digitali dai nomi improbabili come Aiff, Flac o Wav che sono la copia esatta, bit per bit, della registrazione originale.
[il neretto è mio, il pezzo è firmato Toni De Marchi]

Magari il giornalista sa esattamente di cosa parla e in effetti il resto dell’articolo non è male, ma frasi come questa danno l’impressione che non ne abbia proprio idea. Oppure è humour?

3 Commenti
  1. Alfonso ha detto:

    Ma no, forse sei un pò troppo severo, secondo me devi considerare che l’articolo è diretto ad un pubblico generico: per gran parte degli “utenti” della musica digitale vige l’equazione musica dal PC=mp3, e forse in quel senso usa il termine “nome improbabile” per i formati lossless; il resto dell’articolo è abbastanza interessante, no?

  2. Paolo Ingraito ha detto:

    Magari ‘sti brani si chiamano aiff.mp3, wav.mp3, flac.mp3…

    😀

  3. Mauro ha detto:

    ma no dai, forse ha ragione alfonso.
    comunque c’è molto peggio…

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