Ancora sugli Ig Nobel

Categorie: Scienza, Umorismo
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Commenti: 2 Commenti
Pubblicato il: 5 Ottobre 2008

ig nobel prizeTanto per sottolineare come i premi Ig Nobel non siano semplicemente una parodia, ecco una foto, presa durante la cerimonia di assegnazione, in cui si vedono il premio Nobel per la chimica William Lipscomb (a sin.) e Benoit Mandelbrot, “inventore” dei frattali, bere una Coca per celebrare l’Ig Nobel per la chimica 2008.

In realtà, per poter ambire al premio, tutte le ricerche devono essere pubblicate. Questo potrebbe far concludere a qualcuno che la letteratura scientifica è piena di idiozie, ma non è così.

Per esempio, considerate la ricerca di Zampini e Spence (“The Role of Auditory Cues in Modulating the Perceived Crispness and Staleness of Potato Chips,” Massimiliano Zampini and Charles Spence, Journal of Sensory Studies, vol. 19, October 2004, pp. 347-63). C’è una intervista con lo stesso Zampini su Repubblica online di cui riportiamo qualche stralcio:

Come è nata l’idea di condurre uno studio di questo tipo?
Mi occupo di interazione tra i sensi. L’obiettivo era capire come la percezione uditiva influenza la percezione del cibo. Per riuscirci, era necessario far mangiare un soggetto variando il suono prodotto durante la masticazione e, soprattutto, somministrargli a sua insaputa qualcosa che in realtà avesse sempre le stesse caratteristiche.

Per questo avete puntato sulle patatine?
Esattamente. Abbiamo scelto una marca in cui ogni patatina ha la stessa forma e la stessa consistenza. Abbiamo fatto entrare dei volontari in una cabina insonorizzata, li abbiamo dotati di cuffie e, durante l’esperimento, abbiamo amplificato e distorto i suoni in vario modo. È emerso che, anche se erano tutte uguali, questo faceva cambiare i giudizi su quanto erano croccanti e fresche.

Descritta in questo modo, la ricerca fa un altro effetto…
Al nostro studio hanno partecipato molti universitari. Tutti all’inizio sorridevano perché, in effetti, la situazione era particolare. Alla fine, quando scoprivano che avevano mangiato sempre le stesse patatine, si facevano però molto più seri.

Quali possono essere le applicazioni pratiche di questo genere di scoperte?
L’esperienza uditiva è molto importante e può essere una caratteristica distintiva, tanto che, ad esempio, la Harley-Davidson ha brevettato il rombo prodotto dalle sue moto. Noi abbiamo replicato l’esperimento delle patatine con uno spazzolino elettrico: l’iniziativa è stata finanziata da un’azienda che voleva capire come si può migliorare il prodotto rendendo il suo uso più gradevole. Anche in quel caso, variando il rumore, la percezione cambiava.

Come si vede e come nota anche l’intervistatore, se si approfondisce, la ricerca ha un suo senso e un suo perché. Il punto è che, leggendo in giro blog e forum, sembra che in tanti facciano polemica affermando che sono tutte cazzate, senza approfondire niente, ma invece la ricerca, quando è fatta in modo tale da produrre un articolo pubblicato, non è mai da buttare.

Prendete il lavoro nippo-ungherese che mostra che alcune muffe che vivono nel fango riescono a trovare il percorso più breve tra due punti all’interno di un labirinto (“Intelligence: Maze-Solving by an Amoeboid Organism,” Toshiyuki Nakagaki, Hiroyasu Yamada, and Ágota Tóth, Nature, vol. 407, September 2000, p. 470). Molti restano perplessi, ma invece l’articolo dimostra che la soluzione di questo test non dipende da un QI elevato, ma da una strategia. Come poi una colonia di organismi unicellulari riesca a elaborare detta strategia è tutto da vedere.

Comunque, alla fine, se volete buttarla sul divertente, vi dico quel’è il mio Ig Nobel preferito: quello per la medicina assegnato nel 2004 a Stack e Grundlach per la ricerca “The Effect of Country Music on Suicide” in cui si dimostra che, in 49 aree metropolitane, esiste una connessione diretta fra il tempo passato ad ascoltare musica country e il tasso di suicidi fra la popolazione bianca. L’ho sempre detto che la country music fa male.

2 Commenti
  1. Paolo Ingraito ha detto:

    Esiste un modo per accedere alla JSTOR?

  2. Mauro ha detto:

    Essere membro dell’Accademia di Santa Cecilia 🙂 o comunque di una delle organizzazioni listate qui:
    http://www.jstor.org/page/info/about/organization/participantLists/participantsAll.jsp
    oppure convincere la propria organizzazione a sottoscrivere un contratto.
    JSTOR non offre affiliazioni individuali 🙁

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