AllOfMP3

Categorie: Mercato, Musica, Russia, Web
Commenti: 2 Commenti
Pubblicato il: 21 Maggio 2006

È tornato online AllOfMP3, uno dei due siti russi che vendono MP3 a prezzi (per noi) più che stracciati (un intero CD, di qualsiasi genere, pop o classica, costa quasi sempre meno di $2 cioè meno di € 1.57 e una track singola gira intorno ai 10 cents di dollaro, in base alla lunghezza). Inoltre, i loro MP3 sono privi di qualsiasi DRM o protezione e quindi sono copiabili e spostabili su qualsiasi computer.

Questi siti (l’altro è MP3Search) sono da tempo nel mirino delle major del disco che insistono sulla loro illegalità. La FIMI (Federazione dell’Industria musicale italiana) ha denunciato da tempo AllOfMP3 e ha fatto chiudere il suo referente italiano allofmp3.it. Le major accusano questi siti di non versare le royalty sulle vendite, ma la situazione è molto ingarbugliata perché tali royalty devono, per forza di cose, passare attraverso la ROMS (l’omologa russa della SIAE e di altre organizzazioni nazionali del genere) che ha pessimi rapporti con la CISAC, che è la confederazione internazionale delle suddette organizzazioni. Su pressione della Federazione Internazionale dei discografici (IFPI) la CISAC ha addirittura espulso la ROMS proprio per aver permesso l’esistenza dei siti suddetti, chiudendo così ogni tipo di trattativa (bel colpo furbetti!) e spostando tutto il discorso a livello di WTO e di trattative governative.
La cosa divertente, però, è che su AllOfMP3 è comparsa la seguente dichiarazione di legalità:

Тhe availability over the Internet of the ALLOFMP3.com materials is authorized by the license # LS-3М-05-03 of the Russian Multimedia and Internet Society (ROMS) and license # 006/3M-05 of the Rightholders Federation for Collective Copyright Management of Works Used Interactively (FAIR). In accordance to the licenses’ terms MediaServices pays license fees for all materials downloaded from the site subject to the Law of the Russian Federation “On Copyright and Related Rights”. All these materials are solely for personal use. Any further distribution, resale or broadcasting are prohibited.

che in pratica dice: “Abbiamo fatto regolari accordi con la ROMS (SIAE russa) alla quale paghiamo i diritti convenuti, quindi siamo a posto. Gli accordi internazionali sono affare della ROMS”.
Ma la cosa ancora più divertente è che, stante l’attuale vuoto legislativo russo e l’assenza di accordi internazionali (la Russia è ancora fuori dal WTO), la posizione di questi siti sembra essere effettivamente legale (vedi per es. qui).
L’informatissimo e sempre attento Punto Informatico, però, paventa che i suddetti siti potrebbero essere sacrificati da Putin nel gioco degli accordi per far entrare la Russia nel WTO, quindi, se volete approfittarne, sbrigatevi. Ricordate che, sebbene i siti siano in inglese, i russi non usano il nostro alfabeto e l’indicizzazione segue brutalmente la prima lettera del nome: Claude Debussy è sotto la C e Jimi Hendrix sotto la J. Ma non sempre. Se non trovate il nome cercate il cognome.
Potete ottenere ulteriori informazioni su questa sempre più ingarbugliata faccenda con questa ricerca su Punto Informatico. In ogni caso, il tutto dimostra ancora una volta varie cose:

  1. quanto internet stia complicando il commercio dei contenuti intangibili;
  2. quanto sia desiderabile per le major un internet controllabile e quanto siano disposte a pagare/spingere per ottenerlo;
  3. quanto sia sentita come necessaria dalle major e da certi governi una adozione globale, estesa a tutto il pianeta, dell’economia di mercato di tipo occidentale.

Proprio in riferimento a quest’ultimo punto, passatemi una considerazione cattiva (come già detto in questi ultimi tempi sono incazzoso).
Molti dicono che l’evidenza dell’illegalità di AllOfMp3 sta nei prezzi troppo bassi. Bene. Non è vero niente, perché questi sono prezzi russi.
Andando su Ozon (negozio russo che vende online), si scopre che un CD occidentale recente (per es. Prince 3121 del 2006) costa 263 rubli cioè € 7.61. La media degli stipendi russi varia moltissimo da regione a regione. Nella zona di Mosca era poco meno di € 400 al mese alla fine del 2005 (13735 rubli, dato Intesa24). Convertendo lo stipendio in CD, abbiamo circa 52.
Ora prendete un normale (?) stipendio italiano, per es. € 1200 e dividetelo per il prezzo di Prince 3121 (listino € 21 che diventano circa € 18 in un negozio online). Risultato 66. Come vedete non c’è tanta differenza. Lo stipendio del lavoratore medio italiano e russo, convertito in CD, è all’incirca equivalente.
Adesso vediamo cosa fa ITunes: a 0.99 per brano, un CD con 10 pezzi costa € 9.99 contro 18. Su AllOfMP3 un CD costa circa 2 contro 7.61. C’è un po’ di differenza anche perché AllOfMP3 non fa prezzi fissi, ma diversi per ogni brano in base alla durata, però il sistema è fondamentalmente lo stesso e lo sconto maggiore può essere dovuto a condizioni locali (es.: internet con adsl in Russia non è così diffuso).
Quindi AllOfMP3 fa in Russia più o meno quello che qui fa ITunes. I prezzi sono bassi perché sono prezzi russi.
Allora, perché anch’io non dovrei godere degli effetti perversi della globalizzazione? Se la globalizzazione consente alla Nike di produrre delle scarpe in Indonesia, pagando equamente i lavoratori locali, a un prezzo di circa € 16 e di rivendermele qui a € 120, perché anch’io non dovrei approfittarne? Chi sono i veri pirati?
Sto cercando di approfondire questo problema della legalità di AllOfMP3. Stay tuned.

2 Commenti
  1. Fede ha detto:

    Come sempre chiaro e convincente, grazie!
    Federico

  2. Antonio ha detto:

    Allofmp3.com quite cheap and good store, but very often its temporarly closed. Actually I found another good and cheap store – http://www.mp3sale.ru – russian as well, but very good – I advise.

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