Onesto o poco professionale?

Categorie: Società, Strumentale
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Commenti: 7 Commenti
Pubblicato il: 23 Marzo 2007

Secondo il Times del 10 marzo, Barry Wordsworth, direttore stabile della Brighton Philharmonic Orchestra si è rifiutato di dirigere un brano del compositore e organista contemporaneo Andrew Gant intitolato A British Symphony. Il tutto è accaduto il 25 febbraio, a poche ore dalla rappresentazione (nel programma della serata, il brano è stato sostituito dalla Sinfonia Italiana di Mendelssohn).
Per spiegare il proprio comportamento Wordsworth ha dichiarato che “non credeva nel pezzo”.

L’ambiente si è diviso in due partiti: quelli che lodano l’onestà intellettuale e quelli che criticano la mancanza di professionalità.
Così, d’istinto, mi viene da iscrivermi al primo (semmai criticando il fatto che non lo abbia detto prima), ma poi ho pensato alle volte in cui ho fatto l’esecutore in qualche brano di musica elettronica che non mi piaceva più di tanto, sempre sforzandomi di fare bene quello che andava fatto e magari cercando di metterci qualcosa che me lo facesse amare almeno un po’ e così non sono più tanto sicuro.

Voi che ne pensate?
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7 Commenti
  1. max ha detto:

    ho appena votato e mi pare che finora nessunoi sostenga il direttore d’orchestra. Del resto penso sia pagato per dirigere, possibilmente il meglio possibile, non per “credere” nei brani.

  2. Toni Tonino ha detto:

    In effetti, se non credeva nel pezzo, doveva dirlo prima.

    Ma la questione non è così semplice, si tratta di vedere quali sono le condizioni per cui un direttore decide di scendere o meno a compromessi:
    1 – è ovvio che l’impresario o il teatro mi pagano per dirigere, ma devono tenere conto che se non credo nel pezzo probabilmente dirigerò male, quindi non è un problema solo mio
    2 – questo problema non si pone se a monte mi si chiede “ti piacerebbe dirigere quest’opera?” e io rispondo di conseguenza
    3 – i compromessi di cui sopra possono essere vari, tra i quali “devo farmi conoscere, mi conviene accettare anche se il brano non mi dice nulla”, “ho bisogno di denaro”, “se entro in quel giro tanto di guadagnato”, …

    Sembrerebbe evidente, non conoscendo i fatti, che il rifiuto di Wordworth non sia stato deciso “casualmente” a poche ore ma premeditato da tempo e, per motivi probabilmente provocatori, comunicato poco prima dell’esecuzione. Considerando anche il fatto che un’esecuzione pubblica orchestrale prevede solitamente qualche giorno di prova, con investimento di tempo e soprattutto denaro, escluderei la tesi della mancata fede.

  3. Andrea ha detto:

    Senza voler proporre sconvenienti paralleli o improponibili confronti, vorrei ricordare che qualcuno (e non erano pochi all’epoca) ha fischiato Aida. Oggi, senza Aida, l’Ente Arena di Verona chiuderebbe i battenti anche della stagione lirica estiva! E non voglio credere che il signor Wordsworth (forse abusando del significato del suo nome, per cui lui avrebbe sempre ragione…) sia il primo nè l’ultimo direttore d’orchestra che dirige qualcosa di non completo suo gradimento. Vogliamo contare quante volte, come dice Mauro, un esecutore non ha adorato tutto quello che andava suonando? Io stesso, che non faccio testo ma che suono, ho sempre preferito Brahms o Beethoven a Mozart… eppure il signor Wolfgang non è stato certo un Gant. Serietà professionale imporrebbe di pronunciarsi, tutt’al più, al momento della programmazione a meno che non si punti al gesto eclatante per muovere un po’ le acque attono a sè.

  4. max ha detto:

    …però quello che sempre la prende in tasca è il compositore…

    …spero almeno gli abbiano pagato la commissione!

  5. erri ha detto:

    Ok, la scelta, per qualche motivo a noi ignoto, è maturata troppo tardi… ma nessuno prova chiedersi, al di là del principio, quale motivazione ha spinto il direttore a sostituire il brano? Quale realtà si cela dietro quella dichiarazione? Si tratta, a quanto pare, di un brano patriottico e celebrativo, scritto dall’organista, maestro del coro e compositore ufficiale della cappella reale.
    Scenario ipotetico: immaginiamo che un governo nazionalista (o una monarchia!) commissioni ad un compositore un pezzo patriottico, che questo brano sia imposto attraverso canali economici ad un ente concertistico (teatro od orchestra stabile). A chi tocca, se non al direttore artistico, giudicare ed eventualmente mettere uno stop?
    Ricordo en passant ad Andrea che Verdi non era proprio un compositore di palazzo. Che l’Arena oggi accumula deficit nonostante l’Aida, e che forse il fatto che si sia semidistrutto un antico straordinario reperto del nostro passato come l’Arena per farci Aida (in modo indecoroso) non è un valore positivo per chiunque.
    Scusate la polemica. E’ facile fare i critici. Sarebbe un utile esercizio mettersi nei panni di chi stiamo giudicando.
    ciao, erri

  6. erri ha detto:

    …ah, dimenticavo, cosa pensate della scelta di sostituire il pezzo con l’Italiana di Mendelsshon? Non vi pare che dia una chiave di lettura del gesto “scandaloso”?

  7. Gavin Bullock ha detto:

    This is appalling and I can only put it down to the vanity of Barry Wordsworth. He had had the score for several months and Andrew Gant had even played him parts in piano reduction. There was no legal (contractual) obligation for Wordsworth to play the symphony but in every moral and ethical way, he did. That Wordsworth thought his ‘artistic integrity’ took precedence over every other consideration, not least the feelings of the composer, shows a lack of judgement and a tendency to put his own position above everyone else.

    The symphony was commissioned by Rodney Atkinson, brother to Rowan ‘Mr Bean’. He is an extreme Eurosceptic who apparently thinks Germany is using the EU to achieve the European dominance that it failed to gain in World War II. Some in the UK have surmised that this is the real reason behind the cancellation of the symphony. However, there is no evidence that Gant is associated with these views. His symphony is based on folk tunes taken from all over the British Isles. One could speculate that the traditional music of the British Asians and Afro-Caribbeans has been excluded and this may have been considered exclusive and therefore offensive. On the other hand, why should a composer not celebrate music originating from the British Isles.

    Whatever the truth is, Wordsworth was wrong on the reasons give. He is a fine conductor but his reputation has been damaged.

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