Petites esquisses d’oiseaux

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Pubblicato il: 4 Giugno 2015

messiaen01Visto che ho appena aggiornato alcuni post sui canti degli uccelli e sull’interpretazione che ne dà Messiaen, ho pensato di postare i suoi Piccoli Abbozzi di Uccelli nella versione del 1985 per un pianoforte (esiste anche quella a due).

In realtà Messiaen aveva già trovato la convergenza fra le sue due passioni, ornitologia e musica. Già nel 1951 aveva composto un brano virtuosistico per flauto e pianoforte utilizzato come test di ammissione a flauto presso il conservatorio di Parigi (ricordiamo che il conservatorio di Parigi è a livello superiore ed equivale a una nostra accademia di perfezionamento). Il brano si intitolava Le merle noir  ed è il suo primo lavoro interamente ispirato al canto di un uccello (alcuni frammenti erano inclusi in opere precedenti).

Nel 1953 compose Réveil des oiseaux (Il risveglio degli uccelli) per orchestra, composto quasi esclusivamente di trascrizioni dei canti degli uccelli che l’autore poteva ascoltare tra mezzanotte e mezzogiorno tra le montagne del Massiccio del Giura.

A partire da questo periodo prese l’abitudine di incorporare queste trascrizioni in tutte le sue opere, oltre a scrivere raccolte interamente dedicate a questo soggetto (Oiseaux exotiques (Uccelli esotici) per pianoforte e orchestra da camera, 1955-1956, La Chouette hulotte (L’allocco) per pianoforte, 1956, il monumentale Catalogue d’oiseaux (Catalogo di uccelli) per pianoforte, 1956-1958, La Fauvette des Jardins (Il beccafico) per pianoforte, 1970-1972, Un Vitrail et des oiseaux (Una vetrata e degli uccelli) per pianoforte e orchestra, 1986, fino a questi Petites esquisses d’oiseaux (Piccoli abbozzi d’uccelli) per uno e due pianoforti, 1985-1987). Come opere non si tratta di semplici raccolte di trascrizioni, ma veri e propri poemi sinfonici. Paul Griffiths osservò che Messiaen fu un ornitologo più coscienzioso di tutti i compositori che lo avevano preceduto, e un più attento osservatore musicale del canto degli uccelli di tutti gli ornitologi precedenti.

In effetti il lavoro di trascrizione di Messiaen è accurato e tiene conto di problemi musicali che spesso sfuggono all’ornitologia scientifica. Lui stesso spiega:

L’uccello, essendo molto più piccolo di noi, con un cuore che batte più rapidamente e delle reazioni nervose assai più rapide, canta a tempi estremamente veloci che sono assolutamente impossibili per i nostri strumenti; dunque sono obbligato a trascriverlo ad un tempo più lento. Per di più, questa rapidità è associata ad una estrema acutezza, essendo un uccello in grado di cantare in registri così alti da essere inaccessibili ai nostri strumenti; perciò trascrivo il canto una, due o anche tre ottave sotto. E non è tutto: per la medesima ragione sono obbligato a sopprimerne quegli intervalli troppo piccoli che i nostri strumenti non potrebbero suonare. Allora rimpiazzo questi intervalli dell’ordine di uno o due commi con dei semitoni, ma rispettando la scala dei valori tra i diversi intervalli, ovvero, se qualche comma corrisponde ad un semitono, allora ad un vero semitono corrisponderà un tono intero o un intervallo di terza; tutto è ingrandito, ma i rapporti restano inalterati, ciò nonostante quello che restituisco è esatto.

Petites esquisses d’oiseaux (1985) – Håkan Austbø, piano

  1. Le Rouge-gorge (erithacus rubecula – pettirosso)
  2. Le Merle noir (turdus merula – merlo)
  3. Le Rouge-gorge
  4. La Grive musicienne (turdus ericetorum sinonimo di turdus philomelos – tordo bottaccio)
  5. Le Rouge-gorge
  6. L’Alouette des champs (alauda arvensis – allodola)

 

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