Nuovi Strumenti: Audiopad

Commenti: 3 Commenti
Pubblicato il: 11 Giugno 2006

Audiopad

Audiopad è stato sviluppato da due neolaureati del MIT (James Patten and Ben Recht) ed è una delle più interessanti interfacce musicali esistenti. Può essere utilizzato come strumento autonomo perché include una propria libreria di campioni audio ed è in grado sia di suonare che di eseguire operazioni di elaborazione audio nello stesso tempo, ma può anche essere usato come controller di un software di sintesi in realtime che gira su un computer esterno (come Max/Msp) oppure anche di una serie di sintetizzatori MIDI.
La cosa più interessante, però, è sicuramente l’interfaccia. Si basa su una grande superficie orizzontale su cui appaiono dei simboli, in modo simile a uno schermo piatto. Fin qui non ci sarebbe niente di diverso da un grande touch-screen, ma sulla superficie di Audiopad, gli esecutori muovono anche degli oggetti la cui posizione e movimento sono rilevati dal sistema.
Audiopad genera musica interpretando il movimento di tali oggetti e la loro posizione rispetto ai simboli che si trovano sullo “schermo”.
Ovviamente il tipo di simboli e il loro significato, così come l’interpretazione del movimento e della posizione degli oggetti, può cambiare in base al software. Per esempio, i simboli possono rappresentare diversi strumenti e gli oggetti delle parti strumentali. In tal caso, il fatto che l’esecutore muova un oggetto su un simbolo significa assegnare quella parte a quello strumento. Oppure un oggetto può essere un microfono e allora muovere uno strumento vicino/lontano dal microfono significa alzare/abbassare il suo volume.
Inoltre il display non è statico, ma può cambiare quando l’esecutore porta un oggetto in determinate posizioni aprendo così nuove vie di elaborazione audio o interpretazione. Il tutto è fluido perché guidato dal software.
Audiopad, quindi, è molto diverso dalla tradizionale interazione con il computer basata sul modello desktop, tastiera, mouse e per questa ragione è anche difficile da descrivere. In questo caso l’immagine vale decisamente più di 1000 parole, così vi invito a vedere questo buon filmato (formato quicktime: avete il plugin?). Trovate altri video e varie informazioni sulla pagina di James Patten.
Sfortunatamente Audiopad non è ancora in vendita. L’unica cosa sul mercato che va in questa direzione è Lemur (ne parleremo), ma è solo un passo perché, per quanto carino, si tratta solo di un touch-screen programmabile, molto lontano dalla complessità di Audiopad.

3 Commenti
  1. Fede ha detto:

    mal che vada ci si può giocare a GO, immagino 😛

  2. Corrado Fiore ha detto:

    Mi ricorda molto la Atari Hotz Box (qualcuno se ne ricorda? Uscì nei primi anni ’90 e c’era un bell’articolo su Atari&Musica). Comunque, per gli smemorati, ecco qualche link:

    http://www.atarimuseum.com/computers/16bits/hotzbox.html
    http://www.backntime.net/Atari%20Games/Other/Hotz/FrameHotzBox.html
    http://www.atarimagazines.com/startv4n10/namm_report.html
    http://www.myatari.co.uk/issues/nov2001/hotz.htm

    Dal che la domanda: quanto c’è di nuovo nell’Audiopad? Penso che approfondirò…

    Ciao a tutti,
    Corrado

  3. Mauro ha detto:

    Se guardi il video vedi le differenze…

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