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Categorie: Danza
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Pubblicato il: 20 Aprile 2007

Tornano le recensioni dalla nostra inviata nelle Terre Basse, Valeria.
Una delle particolarità dello spettacolo di cui parliamo è la commistione di danza contemporanea e musica antica, relativamente rara da noi, ma più comune in terra olandese.
Leine & Roebana non sono nuovi a performances di questo tipo: hanno già lavorato su musiche di Rameau eseguite dall’Orchestra of the Eighteenth Century, condotta da Frans Brüggen.

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Andrea Leine & Harijono Roebana

Music: Monteverdi, Luzzaschi, d’India, Rossi, Gabrieli, Frescobaldi

L’intera atmosfera era costituita da cinque danzatori, tre femmine e due maschi, un’orchestra che dietro una specie di velo suonava musica barocca, tre cantanti, una femmina di sicuro, dubito la sessualità riguardo gli altri due, e da pannelli alle pareti con frasi del tipo: tu e me; te lo dico sottovoce…ti amo, oppure altre che riguardavano per esempio l’aspetto malinconico di un amore finito e così via.

Non ho notato nessun particolare sviluppo all’interno della rappresentazione, è stata più una successione di immagini e atmosfere, create dai danzatori, che a volte ballavano a volte recitavano e dai/dalle cantanti che erano perfettamente attive all’interno della scena, si muovevano con i danzatori e a volte ballicchiavano anche!

Dal punto di vista musicale si alternavano momenti di silenzio, in cui l’unico suono era il respiro o certi suoni prodotti dai danzatori, con momenti di sola musica, solo canto o entrambi e i ballerini hanno sperimentato un po’ tutti i tipi che di relazioni che si possono avere con una base musicale. Il più delle volte la seguivano, specie nei momenti in cui ballavano all’unisono, ma altre volte non se ne curavano particolarmente, specialmente nei momenti più teatrali.

Dal punto di vista della danza sono rimasta veramente colpita! Mi dispiace solo che dal video che c’è sul loro sito (ecco il link diretto al video) non si riesca a cogliere molto!

Premesso che i ballerini sono proprio bravi, e con questo includo tecnica, espressività, fisicità, il loro stile è sicuramente tecnico, utilizzano infatti (ora uso termini un po’ popolari, tanto per farmi capire) giri, gambe alte, tutti segnali che dimostrano il fatto che alle spalle c’è sicuramente un forte background classico.

Ma non solo, tutto il movimento è basato sul continuo alternarsi di free flow (ovvero movimenti in cui il ballerino lancia letteralmente parti del suo corpo o conferisce una particolare dinamica al movimento, per cui non è in grado di controllare il movimento, di fermarlo in qualsiasi punto) e bound flow (ovvero movimenti perfettamente controllati, per rendere l’idea, che se qualcuno gli chiedesse in qualunque momento di fermare il movimento il ballerino sarebbe in grado di farlo) e questo alternarsi porta sempre continue “sorprese” o piccoli shock, perché lo spettatore non si può mai adagiare alla vista di un solo modo di muoversi, ma viene continuamente “provocato”.

Poi ho trovato lo stile estremamente sensuale, anche per coerenza con il tema dello spettacolo, incentrato puramente sull’amore. E questo lo deduco dal fatto che i movimenti spesso venivano iniziati da spalle e anche, o comunque da parti centrale del corpo, spesso erano movimenti circolari e che progredivano nel movimento come onde o comunque con una certa fluidità e sensualità fino alle parti più periferiche del corpo, coinvolgendolo in toto. In realtà successivamente, sempre anche per far si che lo spettatore non si adagiasse troppo comodamente, per esprimere gelosia, eccitazione o incomprensione usavano movimenti più staccati, con più insolazioni di parti del corpo, iniziando i movimenti più spesso da parti periferiche, come un piede, una mano o un braccio, e con più salti e floor work (sequenze e seguite a terra come rotolamenti etc.) comunque movimenti più dinamici, veloci e scattanti.

Quindi lo stile mi è piaciuto per la quasi sempre equilibrata combinazione tra tecnica e espressività, e per la varietà dei movimenti, bene equilibrati con le parti più teatrali e recitative.

Ho apprezzato anche la scelta dell’atmosfera, l’ho trovata ben studiata e curata, e mi riferisco tanto ai pannelli appesi, insieme alla scelta della musica live e dell’interazione attiva con i/le cantanti, quanto ai cambi di scena e di atmosfera al giusto momento e della giusta intensità!

L’unica pecca è che ho trovato il tutto, per rappresentare solo immagini e atmosfere, un po’ lungo, è durato poco meno di due ore, il che non sembra ma è tanto, e alla fine dello spettacolo devo ammettere di essermi un po’ annoiata e di aver cominciato a pensare alla spesa che dovevo fare il giorno dopo….

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