Un’altra uscita del nostro duo.
Another track by our improvisation duo.
Federico Mosconi: electric guitar, various effect processing
Mauro Graziani: Max/MSP laptop
And then the rain
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Bello, ma preferisco “Il ghiaccio sottile…”
sarebbe bello sapere perché
così mi faccio un’idea…
Probabilmente dipende dalle timbriche e dall’atmosfera per me glaciale che creano; anche questo mi piace, ma in modo meno convincente, mi suscita immagini meno drammatiche.
E poi a dirla tutta, non è che li ho ascoltati chissà quante volte, quindi sono impressioni emotive acerbe.
Ideale per me sarebbe ascoltarli in cuffia davanti al chiarore dello schermo lcd
a proposito, un dato statistico: “And the rain” l’ho ascoltato questa mattina a scuola durante una discussione tra colleghi e ha attirato l’attenzione dopo i primi 20 sec.
… 🙂
significa che dopo 20 sec. hanno detto “spegni questa roba” o che si sono messi ad ascoltare? 🙂
no,no, nella confusione acustica generale la sobrietà timbrica ha avuto il sopravvento. Mi sembra un dato significativo, anche se non è certo una novità, il fatto che sia sufficiente esulare da uno schema comportamentale in modo opposto per attirare l’attenzione. Comunque hanno poi apprezzato.
E’ proprio bello.
Mi piace l’idea di un flusso che continua a evolvere, è ipnotico.
Mai titolo fu più azzeccato!
Mi inquieta ma mi affascina.
Alla fine (se mi si passa la sinestesia) si sente l’arcobaleno, cavolo.
Ah, altra cosa, so che è come dire che le maniglie del portone della basilica di santa sofia sono belle ma mi fa impazzire l’accordo iniziale.