Il coraggio di costruire

Categorie: Architettura
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Commenti: 5 Commenti
Pubblicato il: 26 Gennaio 2008

Secondo me quando una nazione non ha più il coraggio di costruire, non ha nemmeno il coraggio di progettare e di sognare. E un paese che, quando uno dei suoi teatri più belli va in fiamme, è capace solo di ricostruirlo uguale, mostra di non saper vivere nel presente, di non saper immaginare il futuro e merita di morire.

E adesso invece guardate questo. E questa è la pagina che ne parla.

Segnalato da Federico

5 Commenti
  1. vinz ha detto:

    parli della fecine vero?
    si meritiamo di morire..e i motivi aumentano ogni giorno.

  2. vinz ha detto:

    fenice, non fecine, ovviamente.

  3. Momo ha detto:

    ciao, scusate la mia contrarietà, ma se al posto del teatro La Fenice fosse stata costruita una cosa del genere penso che la beffa sarebbe stata molto più dannosa della tragedia di averlo perso.
    E scusate ancora, ma il termine “morire” mi pare un po’ troppo duro ed enfatico, capisco il disaccordo ma estremizzare così mi pare fuori luogo. Che occorra rimboccarsi le mani penso sia cosa evidente e sotto gli occhi di tutti, ma non per questo penso che si meriti di morire. Un bel reset, se fosse possibile, o un reboot 😉

  4. vinz ha detto:

    ovvimamente non una cosa del genere, quella e’ stata pensata per il posto in cui sta. sarebbe stata una beffa pure la piramide di cheope al posto del colosseo.

    ma qualcosa di nuovo, si, pensato per venezia. se le citta non evolvono e crescono, muoiono, appunto.
    roma e’ diventata il posto unico che e’ perche’ i nuovi stimoli e culture e esigenze sommergevano, letteralmente, le precedenti, : e sulla rovina romana si erge la chiesa medioevale, e poi sopra il rinascimentale e poi il barocco, e poi il risorgimentale, e poi il neoclassico fascista e poi….fine. solo conservazione. e chi ci prova provoca scandalo (vedi meyer e l’ara pacis)

    e venezia ne’ e’ proprio l’esempio piu’ drammatico: non e’ piu’ una citta’, e’ un museo. un mausoleo, congelato per sempre a ricordarci quello che eravamo e non siamo piu’.

  5. Mauro ha detto:

    sono d’accordo.
    Una volta, quando una chiesa crollava per terremoto o incendio, a nessuno passava per la testa di ricostruirla uguale. Invece si diceva “la ricostruiremo più bella di prima” e così sono state costruite per es. le cattedrali gotiche.

    Quella della Fenice era un’occasione unica al mondo: progettare un nuovo teatro nella più famosa fra le città storiche. Una sfida incredibile.
    Se si fosse fatto un concorso sarebbero arrivati i migliori architetti del mondo, di corsa.

    Poi è vero che quando si costruisce ci sono sempre i contrari, quelli che dicono che è un orrore, ma queste cose passano. Guarda le polemiche sulla piramide del Louvre. Ormai sono svanite e tutti ci vanno.

    Un paese che non progetta per il proprio futuro è come una persona che non sa sognare: sta morendo dentro ed è l’essenza del pessimismo perché non ha fiducia nelle proprie capacità.
    L’unica cosa che gli resta è diventare un parco a tema: “ecco come era il passato”.
    Ma io non voglio vivere in un posto così.

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