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C’era una volta… (001)

Categorie: Audio, Tecnologia
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Commenti: 7 Commenti
Pubblicato il: 17 Marzo 2008

… il Cracklebox (1975, nome orig. olandese Kraakdoos).

Questo geniale strumento, scaturito dalla mania di Michael Waiswisz di ficcare le dita nei circuiti delle radio a onde corte e alimentato soltanto da una batteria a 9V, utilizzava le proprietà di conduzione elettrica della pelle per connettere le varie parti di un circuito relativamente semplice, ma capace di emettere fischi, borbottii e vari lamenti.
Il corpo umano diventava così parte della circuiteria e la pelle agiva da cavo, potenziometro e condensatore.

Era prodotto dai laboratori STEIM di Amsterdam che, negli anni ’70 ne vendettero circa 4000 esemplari. La produzione era ricominciata alcuni anni fa, ma ora è nuovamente interrotta a causa della mancanza di alcuni componenti ormai obsoleti.

Il mio divertimento preferito, le rare volte che l’ho avuto in mano (prestito del mio amico e collega Roberto ‘Zoo’ Zorzi), era entrare in un grande magazzino con il cracklebox in tasca e accenderlo per qualche secondo guardandomi in giro, insieme a tutti i presenti, per cercare di capire da dove venivano quegli assurdi suoni. E i suoni erano questi:

7 Commenti
  1. Paolo Ingraito ha detto:

    Ma trovare qualcuno con un attimo di esperienza in saldatori ed elettronica e fare un sacco di soldi?

  2. Mauro ha detto:

    trovare qualcuno con un attimo di esperienza in saldatori ed elettronica è quello che spero per poterne avere uno.
    fare un sacco di soldi non saprei: il brevetto è di Waiswisz.

  3. ermes ha detto:

    e, visto che siamo in tema di “mani”, che ne dici dei “gloves” di Laetitia Sonami?
    http://www.sonami.net/Clips/VideoPerf_clips/VideoWorks.htm

  4. Mauro ha detto:

    dico che mi sembra un po’ “The Hands” di Waisvisz:
    http://www.crackle.org/TheHands.htm
    Comunque la performance è bella

  5. sfogar ha detto:

    Comunque non è che la Crackle Box costi molto, vuoi mettere l’edizione limitata e numerata 😉

    In ogni caso, io ho composto un pezzo per Crackle box e Supercollider: Vaayu.

    Saluti

    Alessandro

  6. Paolo Ingraito ha detto:

    Ma come funziona il brevetto? Se cambio qualche cavetto qua e là o non uso proprio gli stessi componenti sono ancora “imbavagliato”?

    Mi vengono in mente certi mixer della Behringer 🙂

  7. fabio ha detto:

    …mitico… fa un bel bordello 🙂
    lo acquistai da http://www.soundmetak.com/
    negozietto very esoteric!!!
    ciauuu

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