Bach nella cattedrale

Da YouTube salta fuori anche questa registrazione della Cantata “Gott ist mein König” (BWV 71) esguita in St. Mary’s Church a Mühlhausen.

Si tratta di una cattedrale gotica del 14mo secolo il cui riverbero illumina la cantata fin dall’attacco del primo movimento. Bach lavorò a Mühlhausen nel 1707/8 ed è probabile che la cantata BWV 71 sia stata eseguita per la prima volta proprio in questa chiesa.

Sul nome B.a.c.h.

Se c’è qualcuno a cui Dio deve qualcosa, è J. S. Bach
Emil Cioran

Si tratta di un film di Francesco Leprino che ricostruisce la vita e l’opera del vecchio Bach. Ecco la descrizione dell’autore:

Sul nome B.a.c.h. è un film che si svolge su più piani strettamente interrelati e intercalati: il piano dell’esecuzione musicale dell’Arte della Fuga con elaborazioni strumentali per diversi organici, il piano dell’esplorazione di tutti i luoghi bachiani, quello del racconto biografico, quello dell’analisi discorsiva dell’Arte della fuga raccontata a più voci fra i luoghi bachiani dagli stessi personaggi, quello delle interviste ai vari esperti sugli aspetti del fenomeno bachiano (biografico, numerico-pitagorico, logico-matematico, esoterico, spirituale, profano, umano…), quello di Bach stesso, che in livrea si aggira muto nei “suoi” luoghi e ci guarda, dal remoto passato e dal lontano futuro al tempo stesso (interpretato da Sandro Boccardi, emblematico personaggio che ha promosso la musica antica in Italia fondando l’ultra trentennale festival “Musica e Poesia a San Maurizio”) e a cui dà voce il più grande attore in lingua tedesca: Bruno Ganz. La voce guida è quella altrettanto celebre di Arnoldo Foà e Sonia Bergamasco, insieme ad altri valenti attori che “interpretano” i personaggi principali della vita di Bach: il figlio Carl Philip Emanuel, autore del necrologio, Forkel, primo biografo, Anna Magdalena, la devota consorte, i severi superiori… tutti personaggi che costituiscono i testimoni di ieri.

Testimoni di oggi sono invece i personaggi intervistati, fra i più autorevoli in campo bachiano: Enrico Baiano, eccellente clavicembalista, Alberto Basso, che ha scritto il monumentale Frau Musika, Hans Eberhard Dentler, musicista e studioso, che nel suo volume su l’Arte della fuga ne ha decodificato il livello pitagorico-numerico, Ton Koopman, massimo interprete e direttore specializzato nelle esecuzioni bachiane, Douglas Hofstadter, autore dell’originalissimo saggio Goedel, Escher e Bach e studioso di intelligenza artificiale, Piergiorgio Odifreddi, logico matematico che ha approfondito le relazioni con il linguaggio musicale, Quirino Principe, autorevole musicologo e germanista particolarmente sensibile agli aspetti esoterico-cabalistici, Don Luigi Garbini, responsabile per la musica della Curia di Milano, che ha scritto una pregevole Introduzione alla musica sacra, Benedetto Scimemi, musico-matematico che con le sue lezioni-concerto ha divulgato le complessità delle fughe bachiane, Matteo Messori, clavicembalista e studioso di Bach, che ha inciso l’Arte della fuga al clavicembalo, Luca Cori, compositore e studioso che ha approfondito le relazioni strutturali e simboliche dell’Arte della fuga, Salvatore Natoli, filosofo da sempre interessato alle relazioni fra filosofia e musica. Tutti nomi riuniti in un grande convegno internazionale virtuale che fa il punto sulla figura di Johann Sebastian Bach.
Le elaborazioni strumentali, ad opera di due autorevoli compositori (Ruggero Laganà e Alessandro Solbiati), per quanto si mantengano fedeli alla scrittura bachiana (non aggiungendo né togliendo alcuna nota), sono volta a volta traduzioni ad hoc per il particolare organico, con un’opportuna assegnazione e circolazione delle voci, che ne mette in luce relazioni nascoste e virtuali, prendendo ad esempio la strumentazione del Ricercare a sei da “L’offerta musicale” di Anton Webern.
Infine gli interpreti, oltre 50 musicisti che costituiscono un insieme unico di grandi solisti riuniti appositamente per l’esecuzione di un’opera.

Puntualizzo che io non ho visto il film. Mi sono imbattuto nei vari frammenti posti su You Tube. Alcuni mi piacciono, altri meno. Nell’insieme, però, mi sembra un lavoro abbastanza interessante da segnalarlo.

Qui la pagina originale mentre a questo link trovate la playlist su You Tube.

Intanto, eccovi il primo capitolo, con il primo Contrappunto dell’Arte della fuga eseguito con la glass-harmonica.

Steinway vs Bösendorfer?

L’idea può sembrare un po’ idiota, ma ha una certa valenza, almeno per la tipologia musicale in questione.

Stessa pianista (Kimiko Ishizaka), stessa tournée (WTC World Tour 2012), stesso brano (la Fuga in Sib maggiore BWV 866 dal Clavicembalo Ben Temperato di J.S. Bach), stesso microfono, ma due sale diverse e due pianoforti diversi: uno Steinway e un Bösendorfer di livello comparabile., due strumenti i cui fans si sono stupidamente scannati per anni e continuano a farlo.

Il microfono (lo stesso), nel caso dello Steinway è piazzato sulla destra, rivolto verso lo specchio, a circa 2/3 metri dallo strumento. Purtroppo, nel secondo caso non si vede, ma spero sia in posizione analoga.

Le sale sono lo Shalin Liu Performance Center di Rockport, MA e la Bösendorfer-Saal alla Mozarthaus, Vienna. A giudicare dal video, sono molto diverse: quella americana sembra essere decisamente più grande e di costruzione ben più recente rispetto all’antico salone restaurato di quella che fu la residenza di Mozart fra il 1784 e il 1787.

Quello che emerge sono due concetti sonori radicalmente diversi (da apprezzare con delle vere casse piuttosto che con gli altoparlanti del computer). Sicuramente anche le sale fanno la loro parte (e a mio avviso la grande finestra che chiude il palco nella sala americana è determinante), ma con altrettanta sicurezza non si può dire che uno dei due strumenti sia migliore dell’altro. Al massimo si può affermare che l’esecuzione di questo brano da parte di questa pianista rende meglio sull’uno o sull’altro e su quale, ognuno avrà la propria preferenza.

Quello che mi riesce più difficile capire, invece, è come un concertista possa accettare di suonare su due strumenti così diversi, tali da farmi pensare che uno dei due sia radicalmente lontano dalla sua idea di suono. Ma, evidentemente, a volte non si ha una forza contrattuale tale da imporre lo stesso strumento per tutta la tournée.

Concerti barocchi per chitarra a 8 corde

Un po’ di musica “leggera” per questi giorni di afa. In questo disco, Daniel Estrem esegue musica barocca di Vivaldi e Bach trascritta per chitarra a 8 corde. Le due corde in più espandono decisamente le possibilità dello strumento dando alla chitarra una completezza armonica che, a mio avviso, normalmente non ha.

In circa 30 anni di carriera Vivaldi ha scritto più di 500 concerti, molti dei quali sono stati poi trascritti per vari strumenti.
L’Estro Armonico, Op. 3, scritto nel 1711, è una raccolta di 12 concerti per 1, 2 e 4 violini che ha influenzato molti compositori dell’epoca, tanto che lo stesso J.S. Bach ne ha trascritto ben sei.

In questa incisione si eseguono il num. 2 e il num. 8 nonché il concerto in Sol Maggiore (Alla Rustica), particolarmente vicino alla musica popolare e molto adatto ad una trascrizione chitarristica.

Dall’opera di J.S. Bach sono tratti il famosissimo terzo Brandeburghese e il doppio concerto in Re minore, originariamente per due violini.

Una parola sul terzo Brandeburghese, il cui primo e terzo movimento sono due allegri, mentre il secondo è un adagio cosi breve che nelle esecuzioni pubbliche spesso si preferisce saltarlo oppure sostituirlo con un tempo lento tratto da un’altra composizione, come in questo caso.

Questa incisione si può scaricare gratuitamente in MP3 oppure acquistare in formato non compresso da Magnatune cliccando sul link riportato sotto il player.

Cliccate invece un brano nel player per ascoltarlo qui.

Baroque Concertos on 8 String Guitar by Daniel Estrem

J.S. Bach – Opera completa per organo

J.S.BachPotete scaricare l’opera completa per organo di J.S. Bach, in modo perfettamente legale da qui.

Se invece vi interessano solo alcuni capolavori andate qui.

Si tratta di esecuzioni di James Kibbie registrate con l’organo barocco di Leipzig e messe a disposizione del pubblico dall’Università del Michigan. Codifica AAC a 256 kbps.

Aimard – Bach

coverSentite un po’ Pierre-Laurent Aimard che suona Bach, nientemeno che l’Arte della Fuga.

Oddio, niente da dire tecnicamente. Mi piace anche il suono, così chiaro, quasi clavicembalistico (anche il pedale è molto limitato). Mi lascia solo un po’ perplesso il fatto che lui ormai suoni tutto lo scibile pianistico disponibile…

Comunque questa è la sua prima incisione per DGG. Direi, un esordio impegnativo visto che va a confrontarsi con gente come Glenn Gould (che la iniziava con un metronomo lentissimo) o Sokolov.

In ogni caso, Aimard si appoggia sulla sua tecnica e a un primo ascolto non mi sembra sfigurare anche nei passaggi più difficili. Poi vedremo se mi emoziona…

  • J.S. Bach – Contrapunctus I dall’Arte della Fuga, Pierre-Laurent Aimard pianoforte.

Concerti Brandeburghesi

Here’s Czech Radio’s recent musical offering: It’s JS Bach’s complete Brandenburg Concertos with the early music ensemble Musica Florea freely available for download. A very worthy effort, especially since visitors have the option of downloading in lossless FLAC format.


La radio ceca regala questa esecuzione dei Concerti Brandeburghesi di JSB ad opera dell’ensemble Musica Florea.

Quella che vi faccio ascoltare è un MP3, ma dal sito potete anche scaricare tutto in formato FLAC (compressione senza perdita, quindi alta qualità).

Non so quanto durerà questa offerta, quindi approfittatene.

J.S.Bach – Brandenburg Concerto No. 3 in G Major – 1st mov – ensemble Musica Florea

Via On A Overgrown Path

Johann Ludwig Bach

JLB
No, non è un errore di stompa, ne esiste un altro.
Johann Ludwig Bach (1677-1731) era un lontano cugino di JSB ed è stato il primo Bach a trovare un impiego stabile presso una corte, avendo servito alla corte di Meiningen per 28 anni, a partire dal 1699.
Che JLB esistesse si sapeva, ma gran parte della sua musica è andata perduta. Ci sono pervenuti solo 11 mottetti, 22 cantate sacre e 2 secolari, una messa funebre, una suite orchestrale e un doppio concerto per violino, il tutto raramente eseguito.
Ora la corale Ex Tempore Gent e l’Orpheon Consort diretto da Florian Heyerick hanno inciso 10 mottetti per la Carus-Verlag (info sul CD).
Ecco un estratto del primo: Das ist meine Freude.
Qui potete ascoltare vari estratti degli altri.

From On An Overgrown Path