Arriva in Italia lulu.com

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Pubblicato il: 9 Ottobre 2006

Bob Young
Questo signore, che siede su una sedia fatta di libri davanti a una scrivania fatta di libri, è Bob Young, già fondatore di Red Hat, uno dei più importanti rivenditori/distributori di Linux.
Da qualche anno Bob Young ha fondato lulu.com che è il sito su cui chiunque può vendere le proprie opere letterarie, musicali o cinematografiche sia come file, che in versione stampata su carta o incisa su CD/DVD, fissandone anche il prezzo. Da ottobre, lulu.com arriva anche in Italia e in altri 4 paesi europei (Germania, Francia, Spagna e Paesi Bassi).
A fronte di questo servizio, lulu.com trattiene solo il 20% del prezzo più le spese di stampa/incisione se necessario.

Facciamo qualche esempio: se io volessi vendere un libro in formato digitale, dovrei solo registrarmi, inviare il file già impaginato (per es. in pdf) e stabilire il mio prezzo che supponiamo sia € 8. Il file sarà messo in vendita a € 10, di cui 8 a me e 2 (il 20%) a lulu.com.
Se invece volessi venderlo in versione stampata, il prezzo sarebbe sempre € 10 più le spese di stampa che sono facilmente cacolabili sul sito in base al tipo di copertina scelta (morbida o rigida) e il numero e il tipo di pagine (con figure a colori o in b/n). Esempio: le spese di stampa di un tipico testo di 100 pagg. con copertina morbida a colori e pagine b/n ammontano a € 5.65. Mantenendo gli € 8 all’autore e i conseguenti 2 di percentuale lulu, il prezzo finale sarà di € 15.65.
Può sembrare tanto, ma considerate che € 8 all’autore su 15 di prezzo finale sono tantissimi: nell’editoria normale l’autore ne vede max 1. Abbassando le pretese dell’autore, per es. a € 4, il prezzo finale diventa € 10.65.
In modo analogo si calcolano i prezzi per la musica, sia come file, che come CD (l’imballaggio del CD, scatola, fronte, retro, stampa, costa € 4.43, per copia singola, ma cala fino a € 3.62 oltre le 10 copie).
Le spese di spedizione sono a carico dell’acquirente.
Naturalmente è possibile vendere anche partiture.

La seconda domanda che tutti si faranno riguarda le modalità di pagamento dell’autore. Ci sono due casi. Se l’autore ha un account PayPal, il pagamento avviene ogni mese a patto che la cifra spettante sia almeno $5, altrimenti si attende fino all’accumulo di $5. Considerate che PayPal si tiene circa il 3/4% su piccoli importi. Altrimenti, tramite assegno che viene emesso trimestralmente per un valore di almeno $20.

Tirando le somme, vedo lati positivi, negativi e ignoti.
I lati positivi sono che, in un colpo solo, tutti gli intermediari vengono saltati e questa è una gran cosa. Forse gli editori dovrebbero cominciare a porsi qualche domanda. Negli USA lulu vende più di 30.000 libri al mese e cresce al ritmo del 19%. Il suo modello di stampa on-demand (il libro/disco viene stampato solo quando qualcuno lo ordina) è una rivoluzione per l’editoria.
Dal punto di vista dell’autore, un problema è quello della visibilità. Con 1500 nuovi titoli alla settimana, farsi vedere è difficile. D’altra parte, prima, a meno di non essere spinto in modo megagalattico da un editore per chissà quale ragione, essere visto sarebbe stato altrettanto difficile.
Ovviamente, non bisogna pensare che basti mettere un libro/disco su lulu per vendere. Non è il punto di arrivo, è solo l’inizio.
Un altro problema a cui pochi, credo. hanno pensato, potrebbe essere un calo del materiale di dominio pubblico. Essendo così facile, potrebbe scattare la sindrome del “perché non guadagnarci qualcosa?” e molte cose attualmente libere potrebbero passare in lulu a un prezzo magari irrisorio, ma non più free. Vedremo.
Infine l’ignoto. La burocrazia italiana. Come la mettiamo con il fisco e il bollino SIAE?

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